14 nov 2011

William Cobbing / The Agony of Water /

Partendo da una sensibilità scultorea, i lavori di William Cobbing (nato a Londra nel 1974, dove vive e lavora) comprendono il video, la fotografia, l'installazione e la performance. I suoi personaggi sono spesso rappresentati come fusi con l'architettura circostante, come estensioni di tubature, o sepolti da strati di argilla o cemento, con cui lottano assurdamente per districarsene. Cobbing fa calchi di membra umane e li installa in modo da farli sembrare intrappolati nell'architettura, presentando il corpo come traccia, come vestigia di qualcosa che è stato. Questi lavori alludono al concetto di entropia e, sottolineando fino a che punto il materiale terreno è irreversibilmente disperso, provocano un offuscamento dei contorni fra il corpo e il paesaggio lasciando sospesa ogni possibile attribuzione di significato.Cobbing ha realizzato una serie di video in cui i personaggi, coperti di argilla bagnata e glutinosa, massaggiano la materia sulle loro teste o sono interamente incassati in essa. In questi lavori i contorni del corpo sono interrotti, suggerendo un'ambiguità abietta fra il corpo e il relativo ambiente circostante. Facendo riferimento alle idee espresse da Sartre sul “vischioso”, questi esseri d’argilla fondono le idee di fisico e psichico, con la materia ridotta ad una condizione ibrida fra liquido e solido. Allo stesso modo, l’azione di massaggiare l'argilla produce sensazioni contrastanti di sensualità e soffocamento.

Starting from a sculptural sensibility artworks by Cobbing (born London 1974, where he lives and works) encompass a diverse range of media, including video, installation and performance. People are often depicted as being fused with the surrounding architecture, as extensions of the plumbing, or buried under layers of clay or concrete, from which they absurdly struggle to extricate themselves. Cobbing makes life casts of human limbs, installing them to look like they are trapped in the architecture, presenting the body as a trace, a vestige of what it had once been. These works allude to the concept of entropy and, underlining the extent to which earthly material is irreversibly dispersed, they give rise to a definitive blurring of the boundaries between the body and the landscape and put any possibility of meaning on hold.
Cobbing has made a series of videos in which people are covered in glutinous wet clay, massaging the material on their heads, or being entirely encased in it. In these works the discrete boundaries of the body are disrupted, suggesting an abject ambiguity between the body and its immediate environment. Referencing Sartre’s ideas of ‘slime’ (le visqueux), these clay beings fuse ideas of the physical and psychic, with the material being caught in a hybrid state between liquid and solid. Similarly, massaging the clay produces opposing sensations of sensuousness and suffocation.

William Cobbing
'The Agony of Water'
2011
Single channel video
03:44 mins
with sound

FAIRS

Feb 9-12 2012 / Art Rotterdam /

Furini Arte Contemporanea presents Marlon de Azambuja's solo show.

Marlon de Azambuja / Nuevos Barrios

a cura di Antonio Arévalo

18 novembre 2011 – 14 gennaio 2012
opening 18 novembre 2011 ore 18,30


(English version below)


In Nuevos Barrios di Marlon de Azambuja (1978, Santo Antônio da Patrulha - Brasile, vive e lavora a Madrid) lo spettatore incontra due nuovi gruppi di lavoro che l’artista brasiliano ha prodotto specificatamente per la mostra da Furini Arte Contemporanea. Mantenendo invariato il suo originale linguaggio espressivo, disegni e sculture costituiscono un’articolata meditazione su elementi sociali attraverso elaborazioni visive ed estetiche di concetti condivisi, modificando e alterando dettagli per evidenziarne punti deboli, limiti, vie di fuga e nuove prospettive. Nel complesso la mostra è una riflessione sullo scenario del nostro tempo, oltre ad alludere a questioni sul potere, sull’architettura e sull’uso di certi strumenti per la costruzione dell’identità.
La scultura dal titolo National Question consiste in due bandiere, una dell’Italia e una dell’Unione Europea, intrappolate nella loro posizione da un blocco di cemento. L’incapacità di queste bandiere di distendersi completamente e sventolare e il confronto fra il Paese e la sua Comunità, sollevano questioni sul difficile momento in cui viviamo, il nazionalismo, la crisi e la difficoltà di esercitare la sovranità senza chiudere le porte ai paesi vicini. La seconda parte della mostra è un gruppo di disegni inchiostro su carta in cui l’artista ha usato sagome architettoniche per trasformarle in serie di edifici, ricordandoci le costruzioni dei quartieri, specialmente quelli dei regimi autoritari.

In Nuevos Barrios by Marlon de Azambuja (1978, Santo Antônio da Patrulha - Brazil, lives and works in Madrid) the viewer encounters two new groups of works that the Brazilian artist made especially for this exhibition at Furini Arte Contemporanea. Keeping unvaried his original expressive language, drawings and sculptures set up an articulated meditation on social elements throught visual and aesthetic elaborations of common concepts, modifying and altering details to highlight weack spots, limits, ways of escape and new possibilities. The show as a whole is a reflection on the setting of our time, besides discussing questions surrounding power, architecture, and the use of certain tools for the construction of identity. The sculpture titled National Question consists of two flags, one of Italy and one of the European Union, trapped in their hoisted position by cement blocks. The inability of these flags to be completely lifted and the confrontation between the country and the community, raises questions about the difficult time in which we live, nationalism, crises, and the difficulty of exercising sovereignty without closing the door on neighboring countries.The second part of the exhibition is a group of ink on paper drawings, in which the artist used architectural templates to transform them into a series of buildings, reminding us of the constructions of neighborhoods, especially those in authoritarian regimes.


Bio Fra le mostre personali: 2011 Grand Façade at Max Estrella Gallery in Madrid, Spain; Street Press at Marilia Razuk Gallery in Sao Paulo, Brazil; Construction of the Icon, at the CAAM (Atlantic Center of Modern Art) in Las Palmas de Gran Canaria, Spain; 2010 Levels, at Casal Solleric in Palma de Mallorca, Spain; 2009 Movimento Concreto, at Furini Arte Contemporanea in Rome, Italy; Modern Project, at Luisa Strina Gallery in Sao Paulo, Brazil; Sculptural Potential, at Matadero in Madrid, Spain. Fra le mostre collettive: 2011 11th Cuenca Biennale in Cuenca, Ecuador; 8th Mercosul Biennale in Porto Alegre, Brazil; The Draughtsman’s Contract at Studio Sandra Recio in Geneva, Switzerland; 2010 12th Cairo Biennale; Kierkegaard's Walk at Marilia Razuk Gallery in Sao Paulo, Brazil; Synergies, at the MEIAC & MACUF in Badojoz and A Coruña, Spain, respectively; Un-Inhabitable, at the Spanish Cultural Center in Lima, Peru; 2008 Building, Dwelling, Thinking - Strategies for Contemporary Art & Architecture at the IVAM in Valencia, Spain; 2006 I Bienal del Fuego in Caracas, Venezuela.

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00186 Roma - Via Giulia 8
tel. +39 06 68307443
orari: merc/ven 13-19; sab 15,30-19,30
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furiniartecontemporanea.it

ANDREA BIANCONI | MIND OVER MIND views of the show